L’ambito medico è ormai da tempo considerato uno dei campi nei quali l’utilizzo della stampa 3D offre le maggiori possibilità di sviluppo, e questo è vero in particolare per quanto riguarda le protesi.
I motivi sono facilmente intuibili: altissima possibilità di personalizzazione e tempi di produzione ridotti rispetto ai metodi “tradizionali”.
In Italia un esempio perfetto è quello di un laboratorio friulano nel quale un ingegnere biomedico, Marco Avaro, da alcuni mesi utilizza una stampante 3D per la produzione delle protesi.
Il dispositivo in questione è una DeltaWASP 20 40.
WASP è un’azienda italianissima che si è fatta conoscere soprattutto per le sue innovazioni nel campo della stampa 3D nell’edilizia, ma anche per lo sviluppo della tecnologia che permette di sospendere la stampa e riprenderla dal punto nel quale ci si era fermati. Il fatto che la produzione delle protesi sia effettuata con una stampante sviluppata e costruita nel nostro paese rappresenta quindi una sorta di “Made in Italy al quadrato”.
“Credevo fortemente in questa tecnologia, e quando mi sono rivolto alla WASP ho trovato un vero gioiello: la stampante perfetta per il mio lavoro“, spiega Avaro. “La stampante fa la differenza. Mi permette di fare pezzi molto alti, anche di oltre 40 centimetri, con un’unica stampata. La qualità è tale da non dover trattare le plastiche per le operazioni di laminazione. La velocità di stampa è elevata e la struttura a Delta permette di riprodurre fedelmente gusci anche di spessori finissimi”.
“La macchina è velocissima: per una protesi tibiale prima mi occorrevano otto ore, adesso ne bastano due“, aggiunge l’ingegnere friulano. “Ho la possibilità di realizzare protesi anche per chi pratica discipline particolari, come l’alpinismo, lo sky run. E riscontro sempre grande soddisfazione. Finisco le protesi, le consegno e non c’è mai bisogno di intervenire per nessuna correzione. I fisioterapisti che si occupano della riabilitazione sono addirittura sbalorditi da quello che riusciamo a fare. Insomma: l’incontro con la WASP mi ha cambiato la vita”.
Sono numerosi i vantaggi che l’utilizzo di questa tecnologia permette: anche senza considerare il già citato aspetto della velocità di produzione, l’elevatissima possibilità di personalizzazione (particolarmente necessaria nei casi di asimmetrie conseguenti a malattie degenerative) è decisamente una marcia in più, così come l’elevata resistenza strutturale delle protesi stampate in 3D.
Inoltre, aspetto da non sottovalutare quando si parla di protesi, esistono anche dei vantaggi dal punto di vista estetico: l’utilizzo di questa tecnologia offre infatti la possibilità di lucidare il prodotto fino a farlo diventare uno specchio, utilizzando delle particolari resine acriliche e lacche.